Il monoteismo contiene in sé i semi del totalitarismo?
Continue reading Monoteismi e totalitarismiLa mercificazione del corpo del pavone
Comprendo e non comprendo allo stesso tempo l’indignazione riguardo la mercificazione del corpo, spesso della donna ma anche dell’uomo.
L’immagine di corpi sensuali e perfetti usati come copertina di prodotti, servizi, e qualsiasi cosa si possa vendere.
Antiche ferite
Agli occhi di uno psicoterapeuta, questo improvviso disinteresse (“non ha importanza”) è un comune meccanismo di compensazione, innescato per rifiutare il dolore e sottrarsi alla vulnerabilità.
Julia Cameron – La via dell’artista
Gli uomini e le donne cresciuti in ambienti familiari problematici imparano a usare questa strategia di compensazione con grande abilità, chiamandola distacco.: in realtà l’unica cosa che si ottiene è tramortire le proprie energie creative. “Sie è dimenticato del mio compleanno. Che importanza vuoi che abbia?”
Ieri sono stato ad un evento sociale che riunisce persone appassionate di una certa tematica.
Era da tempo che cercavo di invitare un mio amico e la sua compagna, e molte volte aveva rifiutato. Ieri invece è venuto, ma non perché lo avevo invitato io, ma è venuto con un’altra coppia di amici.
Lo so, sono amici storici e per quanto senta fastidio per questo, ho cercato di abbozzare (=reprimere).
Tuttavia ieri, prima di andare via, ho chiesto: “Cosa fate a cena?“
E lui “Andiamo a mangiare una pizza, non ho pensato di dirvelo“, nonostante sapesse che a questi eventi sociali vado sempre.
Gli ho risposto: “Vabbè sarà per la prossima“.
Ho osservato in me quello che è accaduto.
Continue reading Antiche ferite“Gesù non l’hai mai detto” di Bart Ehrman

Prosegue la lettura dei libri di Bart Ehrman, ho terminato proprio oggi questo suo libro dal titolo sicuramente molto efficace e provocatorio: “Gesù non l’ha mai detto“.
Il saggio affronta il tema della redazione dei Vangeli, fornendo al lettore una panoramica sul come questi testi si sono formati e poi, successivamente, affermati e divenuti parte di un canone.
Di seguito i punti che più mi hanno interessato o colpito.
Continue reading “Gesù non l’hai mai detto” di Bart EhrmanDalla testa al cuore
Questa scena del film “Will Hunting” è di una bellezza unica e rara.
Fa capire la differenza che c’è tra la comprensione mentale e la comprensione emotiva.
“Si questo lo so” risponde all’inizio Will.
Razionalmente lo sa che non è colpa sua.
Così come razionalmente possiamo “sapere” di determinate ferite che abbiamo ricevuto, anche facendo un percorso di psicoterapia ad esempio.
Ma lo psicologo interpretato da Robin Williams conosce la differenza e glie lo ripete, più e più volte, fino a fargli passare la comprensione dalla testa al cuore.
A quel punto Will passa dalla comprensione mentale a quella emotiva.
E scoppia a piangere.
Ora lo “sa” davvero.
Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale mi fa andare fuori di testa.
Provo ad esprimere a parole quello che intendo.
Emozioni e razionalità
Questa dimensione magica, mitologica o religiosa che sia, se condivisa dalla comunità, è in grado di salvaguardare la salute mentale degli individui che altrimenti cadrebbero in preda alla follia. Infatti scrive De Martino:
Umberto Galimberti – Cristianesimo
“Nella schizofrenia, l’individuo non è più deciso e garantito come dovrebbe in rapporto alla situazione storica in cui si trova. […] Appunto perché autistico, isolato, monadistico, antistorico, il compenso che lo schizofrenico cerca al suo rischio attraverso le sue stereotipie, i suoi manierismi, i suoi amuleti, è un compenso insufficiente.”
Di fronte all’Ignoto o ad una manifestazione terribile del Caos, si entra in uno stato emotivo così forte che è necessario compensare l’evento in qualche modo.
Sorge la necessità di avere una meta-storia CONDIVISA, per non impazzire.
In un certo qual modo, lo abbiamo vissuto in pandemia.
Una fazione “mainstream” ha avuto bisogno di una meta-storia che ha narrava più o meno questo: appare misteriosamente una minaccia all’orizzonte (covid) che ha colpito la popolazione in modo molto forte. Appellandosi ai grandi eroi del villaggio (scienziati) si è tentato di trovare una pozione magica (vaccino) che potesse sconfiggere la maledizione.
E’ una narrazione più “di destra”: il Caos minaccia l’Ordine, e l’Eroe cerca di ripristinarlo difendendo il villaggio.
L’altra fazione, dei cosiddetti no-vax, si è invece affidata ad un’altra meta-storia, che narrava la stessa cosa ma in modo diverso (più avvincente a mio avviso): il mondo, governato da un malvagio imperatore e la sua corte (Bill Gates, Gruppo Bilderberg, Davos, Deep State, etc.) ha messo in atto un terribile piano per controllare la popolazione sottomettendola al proprio volere. Ha creato un artefatto malvagio (covid) per terrorizzare la popolazione e poi ne ha creato una pozione velenosa (vaccino) spacciata per rimedio alla maledizione che se assunto fa cadere la persona sotto il controllo del malvagio imperatore. Gli eroi ribelli (no-vax) sono coloro che hanno scoperto la trama e che sono chiamati ora a sconfiggere il Male.
E’ una narrazione più “di sinistra”: il villaggio è governato da un Ordine malvagio e totalitario, l’Eroe si appella alle forze del Caos per sovvertire l’ordine costituito e salvare il villaggio.
Non importa quale delle due storie sia quella vera, quello che conta è averne una condivisa da usare come strumento contro il terribile Ignoto.
Questo passaggio mi ha fatto riflettere anche sul rapporto tra emozioni e razionalità.
Chi è fortemente connesso ai propri sentimenti ed è più sensibile, percepisce un pericolo maggiore e tende probabilmente ad aggrapparsi alla prima meta-storia che soddisfa il suo bisogno di placare l’angoscia (es. nel caso della Pandemia o la mainstream o la complottista).
Chi è razionale, tutto testa e poco cuore, è disconnesso da sé stesso e dunque tende ad evadere dalle proprie emozioni. Questo da un lato gli dà il vantaggio di essere tendenzialmente più lucido, matematico e razionale.
Nel bene e nel male.
Rigenerazione
Penso che sia fondamentale, periodicamente, compiere un sacrificio.
Sacrificare simbolicamente agli dèi ed in modo misurato, come facevano in antichità, qualcosa di molto prezioso: la propria razionalità e soprattutto le convinzioni che con molta fatica ci siamo costruiti.
Toccare per un istante il regno del Sacro, dell’Indifferenziato, del Misterioso.
Affacciarsi per un istante in quella dimensione, deponendo tutte le armi della razionalità, della logica e delle proprie certezze.
Questo sacrificio consente ad una Luce nuova di entrare.
Consente di guarire e rigenerare la cosiddetta Anima.
Questa viene fecondata e produce nuovi frutti.
E’ come una piccola rinascita, come una piccola morte e una piccola resurrezione.
E’ come un piccolo battesimo, una dissoluzione nelle acque del caos e una riemersione da persone nuove.
E’ come un piccolo rituale di passaggio, abbandonare una personalità vecchia che era giunta ormai al termine e accogliere una nuova personalità più giovane.
Il lupo
Numerose tribù indoeuropee e turco-mongole avevano come eponimi degli animali da preda (innanzitutto il lupo) e si consideravano discendenti da un Antenato mitico teromorfico. Le iniziazioni militari degli Indoeuropei implicavano una trasformazione rituale in lupo; il guerriero esemplare faceva proprio il comportamento di un animale da preda.
Mircea Eliade – Storia delle credenze e delle idee religiose
Il lupo è un animale che viene spesso a fare visita nel teatro della mia immaginazione.
Per qualche motivo a me sconosciuto, il lupo mi trasmette sensazioni molto spirituali e, nonostante la sua apparente freddezza, lo sento come animale “caldo”, vicino a me.
Una volta, tramite amici di amici, ho fatto un incontro con un lupo cecoslovacco “domestico”. Il domestico è tra virgolette in quanto i padroni hanno detto che il lupo non si addestra, al massimo puoi collaborarci.
E’ stato un incontro che mi ha lasciato molto, la sua immagine è rimasta con me per diversi giorni e ancora sento l’eco di quell’incontro.
Richiama in me i simboli dell’intelligenza, del misticismo, del canto verso il cielo (ululato), del giusto rapporto tra solitudine e attaccamento al branco.
Inoltre c’è anche un altro aspetto che mi attrae di questa figura.
Nei racconti o videogiochi fantasy anche il lupo mannaro e soprattutto la trasformazione incontrollata da uomo a lupo è un qualcosa che risuona molto in me.
Probabilmente rappresenta quel “lasciarsi andare” che non mi sono mai permesso, rappresenta la riconnessione con la parte selvaggia e istintiva che una parte di me desidera ardentemente ritrovare.
Per l’uomo primitivo, ogni atto è sacro
Da quando si è sollevato in piedi, in modo eretto, da quando la coscienza si è affacciata nella scimmia nuda, l’uomo si è reso conto di essere nato, di essere immerso nel Mistero dell’Universo, il cosiddetto Sacro.
Ecco perché ogni suo gesto, ogni suo atto, è sacro, ogni suo atto è preghiera; l’atto sessuale è sacro, è la Vita che richiama la vita.
Le azioni vengono compiute con una certa ritualità, con una ripetitività che fornisce una base solida, un recinto, entro il quale muoversi in modo sicuro.
Tutto è ancora da scoprire, tutto è ancora da conoscere.
Il Caos, piano piano, entra in un contesto d’Ordine.